«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Chi entra dalla porta è pastore delle pecore. […] Le pecore ascoltano la sua voce; egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome».
A queste parole, il giorno 21 Maggio 2017 alle ore 12.00 le porte della Concattedrale S. M. Assunta si sono aperte e i genitori, i parenti e i parrocchiani accorsi hanno potuto assistere alla chiamata di ciascun bambino alla sua Prima Comunione. Durante gli anni molte volte i bambini hanno chiesto a noi catechiste perché succedessero cose brutte e dove fosse Gesù in quei momenti e allora con tale risposta è iniziata la celebrazione della Prima Comunione con l’aiuto delle parole del messaggio di tenerezza dell’anonimo brasiliano: «Ho sognato che camminavo in riva al mare con il mio Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano due orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: “Signore io ho scelto di vivere con te e Tu avevi detto che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili della mia vita?” Ed Lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che io ti amo e ti dissi che sarei stato con te tutta la vita e che non ti avrei lasciato solo neppure un attimo, e non ti ho lasciato… I giorni in cui hai visto solo un’orma sulla sabbia sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”». I bambini sono stati protagonisti della cerimonia, sono stati coinvolti in ogni fase della celebrazione, dalle letture all’offertorio, dai canti alle preghiere, dai gesti simbolici ai segni concreti. Questo loro totale coinvolgimento ha permesso all’ assemblea di comprendere il senso della festa, la festa del loro primo incontro con la corpoeità di Gesù. Con il canto d’inizio e con una preghiera conclusiva a più voci, i bambini si sono impegnati a voler essere come Cristo, a dare le proprie mani a Gesù per fare il Suo lavoro oggi, a dare i propri piedi per guidare gli uomini lungo le strade, a dare le proprie labbra per raccontarSi agli uomini e ad essere loro stessi il messaggio di Dio in opere e parole. Un ulteriore momento che i bambini hanno vissuto con forte emozione, e così anche l’assemblea, è stato dopo la proclamazione della Parola e la professione di fede, quando il gruppo di bambini ha invitato la Potenza dello Spirito con canti, ha preso tra le mani dei palloncini (simboli dei doni che ciascuno di noi possiede) e li ha posti su una croce. Dopo la comunione hanno ripreso il loro palloncino e l’hanno lasciato volare nel piazzale della Concattedrale, simbolo del desiderio di volere condividere con gli altri i propri doni naturali. I bambini entusiasti, si sono accostati al loro primo incontro con Gesù corporeità. Il Suo corpo da Risorto è entrato in loro, quel corpo che porta l’impronta della Sua Passione. Noi catechiste, avendo seminato per anni, speriamo che diventino piante rigogliose che sappiano dare “Ossigeno” incarnando nell’oggi la Sua Parola. Ringraziamo sempre i genitori che hanno saputo cogliere la necessità di dare ai bambini dell’Altro, di far conoscere ai propri figli un amico, un compagno di strada a cui affidarsi e di cui fidarsi per appartenere pienamente alla Nuova Umanità.
Carmen Buono
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