Un patto sociale

Arte sacra, formazione e dialogo. Sono i tre assi portanti della nascente Fondazione vaticana Fratelli tutti. La Fondazione è composta da diversi soggetti, anche vaticani, che già si occupano di temi legati a questi grandi ambiti che toccano la vita dell’uomo. Nasce dunque in  Vaticano ma si apre verso il mondo. 

L’intenzione è di coinvolgere anche altri soggetti appartenenti alla società civile, al mondo delle imprese, delle istituzioni. L’idea di fondo è che soltanto mettendosi insieme e guardando la stessa tematica e la stessa problematica da angolature diverse possa fiorire una direzione nella quale camminare con una visione comune. Una nuova Fondazione vaticana chiamata Fratelli tutti per «contribuire a progettare e a realizzare il “nuovo umanesimo”, 21 ottobre 2021». Presentazione impreziosita da papa Francesco con un suo breve e significativo messaggio augurale per l’evento, occasione «per continuare a riflettere su un tema oggi decisivo, quello della cura alle persone» che «deve essere un impegno distintivo dei cristiani». La «costituenda» Fondazione, «sogno che sta per concretizzarsi intorno alla Basilica di San Pietro e al suo colonnato che simbolicamente abbraccia il mondo ed è la soglia di chi ricerca il vero, il bello e il giusto». La Fondazione che nascerà dalla Fabbrica di San Pietro, «avrà almeno tre grandi ambiti di azione: l’area che afferisce all’arte in particolare a quella sacra, quella che si occuperà di formazione e quella del dialogo con popoli, culture e religioni». Sarà «uno strumento agile e trasparente al servizio delle persone». La mission è “investire sulle persone”, offrire loro uno spazio, permettere che si ritrovino, costruiscano una comunità di pensiero e di vita e si impegni nel mondo. In particolare la Fondazione organizzerà «eventi e percorsi, esperienze e momenti intorno alla Basilica-madre della Chiesa cattolica per favorire l’interiorizzazione dei valori della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità che, come sottolinea il Papa nella sua ultima enciclica Fratelli tutti, sono le condizioni politiche per costruire un “amore universale” che riconosca e tuteli la dignità delle persone». Il desiderio è quello di «far incontrare giovani e adulti, manager e lavoratori, economisti e politici, amministratori e studiosi, scienziati e imprenditori». In Fratelli tutti al n. 273 Francesco dice: «Se non esiste una verità trascendente, obbedendo alla quale l’uomo acquista la sua piena identità, allora non esiste nessun principio sicuro che garantisca giusti rapporti tra gli uomini. Il loro interesse di classe, di gruppo, di Nazione li oppone inevitabilmente gli uni agli altri. Se non si riconosce la verità trascendente, allora trionfa la forza del potere, e ciascuno tende a utilizzare fino in fondo i mezzi di cui dispone per imporre il proprio interesse o la propria opinione, senza riguardo ai diritti dell’altro»; e al n. 274 dice: «Cercare Dio con cuore sincero, purché non lo offuschiamo con i nostri interessi ideologici o strumentali, ci aiuta a riconoscerci compagni di strada, veramente fratelli. Crediamo che, quando in nome di un’ideologia, si vuole estromettere Dio dalla società, si finisce per adorare degli idoli, e ben presto l’uomo smarrisce sé stesso, la sua dignità è calpestata, i suoi diritti violati. Voi sapete bene a quali brutalità può condurre la privazione della libertà di coscienza e della libertà religiosa, e come da tale ferita si generi una umanità radicalmente impoverita, perché priva di speranza e di riferimenti ideali». Pertanto occorre investire tempo ed energia sul dialogo sociale. Vi è un episodio storico di quando chiesero a Michelangelo come avesse fatto a scolpire il capolavoro della Pietà. «Sotto il marmo informe ha solamente tolto quello che non serviva», rispose il grande artista. «Questa immagine è ciò che deve unire». Nella presentazione sulla nuova Fondazione si è precisato: che attraverso la contemplazione spirituale dell’arte, la formazione e il dialogo si vuol togliere ciò che affatica la vita sociale e politica e rilanciare una nuova “alleanza sociale” che la Chiesa sta ponendo al mondo.

 

Articolo di lunedì 15 Novembre 2021

Rubrica "Fede e Società"

di Don Salvatore Rinaldi

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